Personale

La pazienza del camionista

Si fa presto a dire pazienza; ma cosa si intende veramente per la parola pazienza?

Ecco che il sito http://wikipedia.it ci viene in aiuto.

La pazienza è la facoltà umana di rimandare la propria reazione alle avversità, mantenendo nei confronti dello stimolo un atteggiamento neutro.

La pazienza è una qualità e un atteggiamento interiore proprio di chi accetta il dolore, le difficoltà, le avversità, le molestie, le controversie, la morte, con animo sereno e con tranquillità, controllando la propria emotività e perseverando nelle azioni.

È la necessaria calma, costanza, assiduità, applicazione senza sosta nel fare un’opera o una qualsiasi impresa.

Fare il lavoro del camionista richiede una grande dote: quella della pazienza!

Svolgere il lavoro del camionista, che per tanti è una passione, per molti un sogno realizzato da quando erano bambini, per alcuni è il tramandare la professione dei genitori, non comporta solo quello di possedere le patenti superiori.

Per molti, ovviamente per chi non è pratico del mestiere, fare il lavoro di autista di camion è solo quello di saper guidare un bestione di oltre 16 metri.

Ma non è vero!

Sicuramente è vero che per mettersi alla guida di un mezzo superiore alle 6,5 tonnellate bisogna aver ottenuto delle patenti speciali, ma il camionista è anche quel lavoro che richiede tante altre doti.

Ce ne sono tante, oggi iniziamo con la prima: la pazienza.

Il camionista deve avere tanta pazienza:

  • La pazienza delle attese durante il carico della merce;
  • La pazienza delle attese durante lo scarico della merce;
  • La pazienza del traffico che incontra durante il viaggio;
  • La pazienza di attendere la fine di un blocco del traffico durante un giorno feriale;
  • La pazienza di sopportare le imposizioni, a volte assurde, del cronotachigrafo;
  • La pazienza di seguire scrupolosamente il codice della strada, perché un minimo errore non gli è permesso;
  • La pazienza del vedersi beffeggiato e ignorato dalle istituzioni;
  • La pazienza di sopportare il malcostume di come viene visto dalle persone comuni;
  • La pazienza di stare fuori casa per giorni lontano dalla propria famiglia;
  • La pazienza di vivere in una cabina di un camion.

Per alcuni punti di questo elenco, i più pignoli potrebbero prontamente controbattere: “eh, ma hai deciso tu di intraprendere questa professione, sapevi benissimo a cosa andavi incontro”.

Forse è vero sotto alcuni punti di vista, ma su molti altri, quella pazienza, che viene richiesta al camionista, non è affatto così scontata e, anzi, sicuramente migliorabile.

Il camionista è uno dei lavori più importanti dell’economia di un paese. Durante la pandemia da COVID, grazie al camionista l’Italia è riuscita a superare le tante difficoltà di quel periodo.

In quel periodo il camionista era l’eroe. Superata quella parentesi, l’eroe è ritornato ad essere l’indifferente.

Molti punti dell’elenco comprendono situazioni, come detto sopra, che non sono per nulla scontate ma possono essere migliorate: basta volerlo.

E mi riferisco principalmente per i primi due punti dell’elenco stesso: le attese, a volte snervanti e inconcepibili, nelle fasi di carico e scarico della merce.

Molte attese potrebbero essere risolte con un minimo di organizzazione in più da parte del magazzino o struttura in cui ci si reca.

Organizzazione che non si vuole migliorare perché “tanto il camionista aspetta”! E chi se ne frega se il camionista è arrivato, allo scarico o al carico, dopo essersi fatto tanti km, magari viaggiando anche di notte. Tanto deve attendere, mica se ne può andare!

Attese infinite che compromettono poi il proseguo della giornata del camionista, magari poi costretto a saltare un pranzo o una cena per essere in orario per il carico o scarico della merce che ha atteso in precedenza.

Oppure a fare i salti mortali per essere in linea con i programmi che uno in un ufficio gli ha dato.

Il tutto ovviamente e naturalmente sempre in regola con il codice della strada e le imposizioni del cronotachigrafo.

Decisamente è un lavoro che richiede del sacrificio che non tutti sono disposti a sopportare. Di certo è un lavoro che dovrebbe essere meglio retribuito e più valorizzato.

Un lavoro necessario per qualunque settore merceologico: nessun articolo potrebbe arrivare nelle case se non ci fosse un camionista che lo trasporta.

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