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Quali sono i magnifici 8?

Ecco le 8 marche di trattori stradali che circolano in Italia.

Se non sei un camionista gli 8 loghi dell’immagine forse non ti dicono nulla, o perlomeno le hai viste ma non ti suscitano nessun effetto.

Per chi invece fa il lavoro dell’autotrasportatore gli 8 simboli significano molto di più.

Sono i loghi dei trattori stradali, più volgarmente detti, camion.

Anche al sottoscritto alcune marche nell’immagine non dicevano nulla, fino a quando non ho iniziato a fare questo lavoro.

Sono le 8 marche di camion che circolano in Italia e, tranne casi eccezionali, le uniche.

Vediamole e scopriamo qualcosa per ognuna di esse.

In Italia, da uno studio di Trudus, il marketplace per camion, è emerso che il podio è questo:

1. Iveco

2. Scania

3. Mercedes

In Europa invece la classifica di trattori stradali più presente è la seguente:

1. DAF

2. Volvo

3. Scania

Andiamo a conoscerli più in dettaglio.

Iveco

Iveco sta per l’ acronimo di Industrial Vehicles Corporation (letteralmente Società per la produzione di veicoli industriali), è una società italiana fondata nel 1975 a Torino.

Ha impianti produttivi in Europa, Cina, Brasile, Russia, Australia, Africa e Argentina.

Iveco fa parte di Iveco Group che comprende altri marchi tra cui:

  • Iveco Bus per la costruzione di mezzi per il trasporto di passeggeri;
  • Iveco Astra per la costruzione di veicoli fuori strada per l’edilizia e l’industria estrattiva;
  • Magirus per la costruzione di veicoli antincendio;
  • Iveco Defence Vehicles per la costruzione di veicoli militari.

Volvo Truck

Volvo Trucks è una compagnia svedese di proprietà del gruppo Volvo. Grazie all’acquisizione di Renault Trucks, nel 2001, il gruppo Volvo si presenta tra i maggiori costruttori mondiali di autocarri.

Il gruppo Volvo è nato nel 1928 a Goteborg.

MAN

MAN, acronimo di Maschinenfabrik Augsburg-Nürnberg, è una società tedesca produttrice di automezzi pesanti.

Dal 2011 fa parte del gruppo Volkswagen da cui è stata acquistata.

L’azienda MAN è nata nel 1758 a Monaco ed è specializzata anche nella costruzione di veicoli ferrotranviari.

Ford Trucks

La storia del segmento autocarri di Ford inizia nel 1960.

Inizialmente l’F-Max era stato concepito per il mercati americano, turco, russo ed Europa Orientale, in Europa Occidentale e quindi anche per il mercato italiano, ha fatto la sua prima comparsa nel 2018.

Il modello F-Max, l’unico per il momento presente nel mercato italiano va a sostituire il modello Cargo.

Mercedes Benz

Il gruppo Mercedes Benz è famosa e conosciuta per le sue autovettura e anche furgoni leggeri.

Il gruppo però è anche produttore di veicoli industriali e autobus.

È un’azienda tedesca che ha sede a Stoccarda.

Mercedes-Benz è il marchio commerciale utilizzato da vari produttori nel tempo. Nel 2007, a seguito del disimpegno della Daimler dal gruppo nato dall’unione con la Chrysler, Mercedes-Benz è il marchio della nuova Daimler AG unitamente a Maybach, McLaren (fino al 2009) e Smart.

DAF

DAF è una casa produttrice di camion e di autovetture (la cui produzione è interrotta), con sede a Eindhoven (Paesi Bassi), fondata nel 1928. Tra le sue attività vi è anche la fabbricazione di veicoli militari.

La denominazione DAF dal 1932 è l’acronimo di Van Doornes Automobilfabrieken.

Scania

Scania è un’azienda svedese con sede a Södertälje in Svezia, controllata per il 45,66% dal gruppo Volkswagen, per il 13% della MAN e il resto distribuito tra vari azionisti.

Il nome Scania deriva dalla contea omonima.

Renault Trucks

La Renault Trucks è un’azienda francese che produce veicoli industriali e commerciali (autocarri e furgoni).

Essa fa parte del gruppo svedese Volvo, dal momento della sua vendita da parte di Renault, avvenuta il 2 gennaio 2001. L’azienda fu fondata nel 1978 dalla fusione di Berliet e Saviem col nome Renault Véhicules Industriels.

Autista

Curiosità sulle autostrade italiane

La rete autostradale italiana ha un’estensione di 7016,40 km così suddivisi:

  • 6051,7 km di autostrade in concessione,
  • 40,10 di trafori autostradali internazionali in concessione,
  • 939,3 km di autostrade gestite direttamente dall’Anas.

Le autostrade italiane sono classificate con la lettera A seguita da un numero, ad eccezione l’autostrada Catania-Siracusa che l’Anas, l’ente gestore, identifica con la sigla “A” non seguita da alcun numero.

  1. A1 – Autostrada del Sole – Milano-Napoli – 760,30 km,
  2. A2 – Autostrada del Mediterraneo – Salerno-Reggio Calabria – 432,60 km,
  3. A3 – Autostrada A3 – Napoli-Salerno – 52,0 km,
  4. A4 – Autostrada Serenissima – Torino-Trieste – 524,0 km,
  5. A5 – Autostrada della Valle d’Aosta – Torino-Monte Bianco – 143,4 km,
  6. A6 – La Verdemare – Torino-Savona – 124,3 km,
  7. A7 – Autostrada dei Giovi – Milano-Genova – 133,6 + 1,9 km,
  8. A8 – Autostrada dei Laghi – Milano-Varese – 43,6 km,
  9. A9 – Autostrada dei Laghi – Lainate-Chiasso – 31,5 km,
  10. A10 – Autostrada dei Fiori – Genova-Ventimiglia – 158,1 km,
  11. A11 – Autostrada Firenze-Mare – Firenze-Pisa – 81,7 km,
  12. A12 – Autostrada Azzurra – Genova-Cecina/Tarquinia-Roma – 210,0 + 79,6 km,
  13. A13 – Autostrada Euganea – Bologna-Padova – 116,7 km,
  14. A14 – Autostrada del Sole – Bologna-Taranto – 743,4 km,
  15. A15 – Autostrada della Cisa – Parma-La Spezia – 108,5 km,
  16. A16 – Autostrada dei Due Mari – Napoli-Canosa – 172,5 km,
  17. A18 – Autostrada A18 Messina-Catania/Autostrada A18 Siracusa-Gela – Messina-Catania/Siracusa-Ispica/Pozzallo – 76,8 + 49,5 km,
  18. A19 – Autostrada A19 – Palermo-Catania – 191,6 km,
  19. A20 – Autostrada A20 – Messina-Buonfornello – 183,0 km,
  20. A21 – Autostrada dei Vini – Torino-Brescia – 238,3 km,
  21. A22 – Autostrada del Brennero – Brennero-Modena – 315,0 km,
  22. A23 – Autostrada Alpe-Adria – Palmanova-Tarvisio – 119,9 km,
  23. A24 – Autostrada dei Parchi – Roma-Teramo – 159,2 + 7,3 km,
  24. A25 – Autostrada dei Parchi – Torano-Pescara – 115,0 km,
  25. A26 – Autostrada dei Trafori – Genova Voltri-Gravellona Toce – 197,1 km,
  26. A27 – Autostrada d’Alemagna – Venezia-Belluno – 82,5 km,
  27. A28 – Autostrada A28 – Portogruaro-Conegliano – 48,7 km,
  28. A29 – Autostrada A29 – Palermo-Mazzaro del Vallo – 114,8 km,
  29. A30 – Autostrada A30 – Caserta-Salerno – 55,3 km,
  30. A31 – Autostrada della Val d’Astivo – Badia Polesine-Piovene Rocchette – 88,7 km,
  31. A32 – Autostrada del Frejus – Torino-Bardonecchia – 73,0 km,
  32. A33 – Autostrada A33 – Asti-Alba/Cherasco-Cuneo – 52,0 km,
  33. A34 – Autostrada A34 – Villesse-Gorizia – 17,0 km,
  34. A35 – Autostrada BreBeMi – Brescia-Milano – 62,1 km,
  35. A36 – Autostrada Pedemontana Lombarda – Cassano Magnago-Lentate sul Seveso – 21,8 km,
  36. Aut. CT-SR – Catania-Siracusa – 25,2 km.

Poi ci sono le autostrade tangenziali a carattere suburbano.

  1. A50 – Tangenziale Ovest di Milano – San Giuliano Milanese-Terrazzano – 33,0 km,
  2. A51 – Tangenziale Est di Milano – San Donato Milanese-Usmate Velate – 29,4 km,
  3. A52 – Tangenziale Nord di Milano – A51-Sesto San Giovanni-Rho-A50 – 26,4 km,
  4. A53 – Raccordo autostradale di Pavia – Bereguardo-Pavia – 9,1 km,
  5. A54 – Tangenziale Ovest di Pavia – Pavia Nord-San Martino Siccomario – 8,4 km,
  6. A55 – Tangenziale di Torino – Falchera-Rivoli-Trofarello – 57,5 km,
  7. A56 – Tangenziale di Napoli – Napoli-Pozzuoli – 20,2 km,
  8. A57 – Tangenziale di Mestre – Dolo.Quarto d’Altino – 26,7 km,
  9. A58 – Tangenziale Est Esterna di Milano – Agrate Brianza-Cerro al Lambro – 32,0 km,
  10. A59 – Tangenziale di Como – Villa Guardia-Acquanegra – 3 km,
  11. A60 – Tangenziale di Varese – Gazzada-Vedano Olona – 4,5 km,
  12. A90 – Grande Raccordo Anulare – Roma – 68,2 km,
  13. A91 – Autostrada A91 – Roma-Aeroporto Roma-Fiumicino – 18,5 km.

Poi ci sono i trafori autostradali denominati con la lettera T.

  1. T1 – Traforo del Monte Bianco – Courmayer-Chamonix Mont Bianc – 11,6 km,
  2. T2 – Traforo del Gran San Bernardo – Saint Rhemy en Bosses-Bourg Saint Pierre – 5,8 km,
  3. T4 – Traforo del Frejus – Bardonecchia-Modane – 12,9 km.

(dati forniti da Wikipedia)

In Italia, di solito in media ogni 40 km, ci sono le Aree di Servizio: spazi realizzati per permettere al viaggiatore di riposare e/o mangiare lungo il viaggio.

Le prime Aree di Servizio furono realizzate sull’Autostrada del Sole. Il primo ristorante “a ponte” d’Europa sull’Autosole a Fiorenzuola nacque nel 1959. Nel 1961 a Cantagallo nasce l’edificio a ponte più grande d’Europa.

I maggiori gestori dedicati alla ristorazione in autostrada sono:

  • Autogrill,
  • Sarni,
  • Chef Express,
  • My Chef,
  • Finifast,
  • Ristop.

Autostrade per l’Italia è una società nata come di proprietà pubblica. Dal 1999 fino al 2021 è stata privatizzata controllata da una holding della famiglia Benetton. Nel maggio del 2021 è ritornata pubblica.

Autostrade per l’Italia è una società che detiene il controllo di altre società che lavorano in essa, ovvero aziende nei settori della tecnologia, ingegneria e costruzioni, innovazione e altri servizi.

Autista

Gli svantaggi del fare il camionista

Come promesso, dopo aver elencato i 3 vantaggi che avevo individuato nel fare il lavoro del camionista, ecco l’elenco degli svantaggi di fare questo lavoro.

Nel precedente articolo avevo evidenziato che gli svantaggi fossero molti di più dei vantaggi cosi ho mantenuto la parola e, anziché elencare 3 svantaggi, ne ho individuato 4.

La solitudine

Fare il lavoro del camionista è positivo perché non è monotono come un classico lavoro d’ufficio ma comporta un aspetto negativo non da poco che secondo me è quello più triste: la solitudine.

Una solitudine che, per chi fa un lavoro di linea, può protrarsi per diversi giorni. Mi riferisco alla solitudine di rimanere lontano dai propri affetti personali: la famiglia.

Fare il camionista ti porta a viaggiare, a scoprire sempre posti nuovi, nuove persone, nuove città, magari nuove nazioni. Ma tutto questo ha un prezzo da pagare: essere fuori casa per giorni, settimane. 

Io personalmente ho deciso di fare il camionista di linea e dal lunedì al venerdì, è vero che sono indipendente, libero, faccio giornate sempre diverse tra loro, ma sono costretto a non vedere mia moglie e i miei bambini per 5 giorni alla settimana.

E’ l’aspetto negativo più evidente e logico, ed è il più triste da sopportare.

La poca retribuzione

Molti scelgono questo lavoro, io per primo, per poter guadagnare qualcosina in più a livello economico rispetto ad altri lavori.

E’ vero che sei costretto a rimanere fuori casa per diversi giorni ma almeno guadagni di più rispetto a chi fa un classico lavoro di 8 ore. Questo è quello che molti pensano, io per primo l’ho pensato all’inizio.

Ma, pensandoci bene e ragionandoci meglio, il “gioco non ne vale la candela”.

Per quello che facciamo, per le ore lavorate, per il tempo che passiamo sul posto di lavoro, la nostra retribuzione è decisamente inferiore a quello che ci dovrebbe essere dato.

La professionalità di un camionista è scarsamente in linea con quello che guadagna. Per non parlare poi degli aspetti previdenziali: una lampante controversia che non si riesce a comprendere.

La poca considerazione

Il camionista è l’ultima ruota del carro di tutta la filiera del trasporto. E’ il lavoro che assorbe tutte le inefficienze della catena. 

Se qualcosa non funziona, se va male un piccolo particolare di un settore della logistica, il camionista è colui che ne subisce maggiormente i problemi. E seppur è evidente a tutti questo aspetto, il camionista è anche quello che viene considerato meno di tutti.

Proprio la settimana scorsa io personalmente ne ho visto e subito le conseguenze.

Per mezzora non mi hanno permesso di scaricare un rimorchio, ho atteso il giorno seguente per poterlo fare. La mattina successiva, dopo la consueta registrazione, ho atteso 4 ore per poter terminare lo scarico. Il traffico sulla strada, i tempi di guida da rispettare con le dovute pause e il ritardo di cui sopra, si è ripercorso sul carico successivo e solo per puro caso sono riuscito a portarlo a termine.

Se non avessi ricaricato la colpa sarebbe stata solo la mia, ovvero del camionista.

I guai fisici

Stanno tutto il giorno in cabina e per molte ore alla guida, senza la possibilità di avere del tempo libero idoneo a poter fare della vera attività fisica, aggiungendosi a pranzi, cene o spuntini fatti in modo irregolare senza precisi tempi dedicati, portano a una scarsa gestione del proprio corpo e della propria salute fisica.

Naturalmente i rimedi ci sono e possono, con non poca difficoltà e buona volontà, essere applicati per un proprio rispetto per se stessi.

Una scarsa considerazione per il proprio corpo portano poi alla lunga a guai fisici sempre più gravi e difficili da sopportare. 


Mi sono volutamente concentrato su questi 4 aspetti, non ho voluto continuare.

Ogni lavoro ha i suoi pro e i suoi contro, inutile ribadirlo anche in questo articolo.

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I vantaggi di fare il camionista

E’ scontato che in ogni lavoro ci sono gli aspetti positivi e negativi. Sicuramente fare il calciatore ha pochissimi aspetti negativi, ma per i sogni ci stiamo attrezzando.

Ritornando con i piedi per terra, affrontiamo aspetti più comuni e quindi lavori alla portata della maggioranza delle persone.

Come detto, in ogni lavoro, volente o nolente, ci sono i pro e i contro. Non voglio in questo articolo fare esempi che non mi competono su lavori che non conosco, vorrei affrontare il mestiere che faccio: l’autotrasportatore.

Aspetti negativi ce ne sono tanti e saranno affrontati in un seguente articolo, ora però vorrei iniziare a evidenziare gli aspetti positivi del fare il camionista come lavoro. Perché, seppur la maggioranza mi dirà il contrario e non ammetterà quello che dico, anche fare il camionista ha i suoi pro.

Io ne voglio condividere 3, secondo me i più importanti e che mi toccano da vicino.

La libertà

Fare il lavoro del camionista comporta, come primo e più evidente aspetto, la libertà.

Vorresti mettere a confronto il lavoro di un operaio in una fabbrica con quello di un camionista? 

Vorresti mettere a confronto il lavoro di un dipendente in un banale ufficio seduto in una scrivania davanti al computer a fare le stesse cose tutto il giorno, tutti i giorni, con il lavoro del camionista?

Dai, facciamo i seri, e diciamo le cose come sono.

Fare il camionista è un tipo di lavoro in cui sei libero dalla monotonia, dalla banalità, dalle solite e ripetibile cose che tanti lavori sono costretti a sopportare.

Facendo il camionista sei libero di viaggiare, di incontrare sempre gente nuova, di scoprire posti diversi, usanze diverse. Sei libero dalla continua oppressione di un capo che ti mette pressione e ti sta sempre con il fiato sul collo?

Non credo proprio e questo è un vantaggio. 

La scoperta

Questo secondo aspetto è forse quello più logico e risaputo da parte della gente comune.

Vuoi mettere la possibilità concreta di scoprire sempre posti nuovi e diversi facendo il camionista rispetto a un semplice lavoro in un negozio?

Chi fa il camionista “di linea” può vedere città nuove e diverse ogni settimana, ancor più se l’estero. Ma anche il camionista “giornaliero” ha la possibilità di scoprire gente diversa ogni giorno.

Il camionista è un lavoro mai banale e mai uguale che tanti altri che stanno sempre nelle 4 mure di un ufficio o di un negozio e vedono sempre le stesse persone e colleghi.

L’indipendenza

E siamo giunti all’ultimo aspetto che io ho considerato un vantaggio nel fare il lavoro del camionista.

Come detto in precedenza, il camionista è colui che vive sulla strada, guidando un mezzo pesante e trasportando la merce da un luogo ad un altro. Gli viene consegnata la merce e lui la deve portare, integra ovviamente, in un posto ben preciso.

Questa è la sua mansione. Spesso ha la necessità di rispettare degli orari ben precisi, molte altre volte questi orari sono più flessibili. Naturalmente non può fare quello che vuole e arrivare quando vuole: ma questa è ovvietà.

Ricevuto il compito il camionista ha l’indipendenza di gestire il suo compito rispetto ad altri lavori. Può gestire il suo tempo nel miglior modo possibile rispettando il compito affidatogli.


Di aspetti positivi ce ne sarebbero ancora altri, ma mi voglio fermare a questi tre.

Poi affronteremo gli aspetti negativi del fare questo lavoro. Saranno decisamente più di tre!

Autista

Sembrava un sogno ma era tutto vero

Ciao ragazzi, eccomi qui nel video di questo viaggio.

Vi avevo detto che la mia intenzione è fare un video per ogni viaggio, in modo tale da rendervi partecipi della mia vita sul camion.

Allora, dove sono? Sono a Cerignola e sto raggiungendo Poggiorsini, il piazzare, al parcheggio per lasciare questo rimorchio e agganciarne un altro e dirigermi a Corato per il carico e salire a Lucca.

In questo video di oggi volevo raccontarvi quello che mi è successo stamattina intorno alle 5.30. Allora io ero di ritorno ovviamente e avevo sonno e ho deciso di fermarmi in Autogrill. Io ero a Cesena, intanto qui a Cerignola c’è del fumo, saranno delle sterpaglie.

Allora dicevamo, ero a Cesena e ho deciso di fermarmi perché non ce la facevo a fare le quattro ore e mezza per fermarmi. Ma dovevo fermarmi per riposarmi un paio d’ore, poi farmi la doccia, farmi un caffè e ripartire. Allora sono entrato in questo Autogrill, il Bevano Ovest e, ovviamente era tutto pieno, così ho evitato di andare da dietro perché rischiavo di non trovarne posto, così appena sono entrato nell’Autogrill mi sono fermato sulla strada che porta ai parcheggi delle auto.

Avevo preso sonno da dieci minuti, quando nel sonno sentivo il cigalino di un camion, quelli che si sentono in alcuni camion quando fanno la marcia indietro. Lì per lì non ci ho fatto caso, stavo dormendo. Pensavo fosse un sogno e anche perché non mi andava di svegliarmi. Dopo un pò sento la botta. In pratica, il camion che era parcheggiato davanti a me, ha fatto retromarcia ma non si è accorto che c’ero io parcheggiato dietro, così mi è venuto addosso.

Il ragazzo che era di Ascoli è sceso tutto dispiaciuto e si è tanto scusato perchè ovviamente non lo ha fatto apposta. Dovevamo compilare il modulo e abbiamo fatto il CID.

Il mio camion davanti si è rovinato, ha perso dei pezzi e ora vi faccio vedere. Il danno è stato fatto anche se la velocità era bassa. Purtroppo sono cose che capitano, anche io ho fatto un danno ovvero lo speecchietto lato destro.,

E’ questo che volevo raccontavi. Purtroppo quando arrivi tardi in Autogrill è difficile trovare parcheggio così purtroppo devi accontentarti di parcheggi di fortuna.

Va bene, come detto sto andando a Poggiorsini a lasciare questo rimorchio poi vado a Corato  e poi vado a Lucca. Si tratta di farina. 

Autista

Il problema del caldo

Buongiorno! Ciao ragazzi come va? Tutto bene? A me tutto ok.

Sono le 5.40 e sono a… aspettate che ve lo dico… sono a San Benedetto del Tronto, mi sto recando a Bari. Volevo raccontarvi in questo video il sonno. Brutta bestia il sonno!

Allora, è stato un viaggio d’andata molto tranquillo. Sono partito la notte scorsa a mezzanotte, a mezzanotte e dieci da Bari, da Conserva di Bari. Infatti sto guidando, vabbè con il camion mio ma con un rimorchio con la scritta Conserva. Quindi sto lavorando, in questo viaggio sia di andata che di ritorno con Conserva.

Quindi dicevo, sono partito a mezzanotte e un quarto da Conserva a Bari e mi sono recato a Bologna a Pallett. Lì sono arrivato intorno alle 8.30 – 9.00 di ieri, mi sono posizionato sotto la ribalta e ho atteso per ben 5 ore per scaricare, dopodiché mi era già stato detto che lì dovevo anche caricare e fare il viaggio di ritorno sempre per Conserva. Conserva – Bologna, Bologna – Conserva.

Quindi è stato un viaggio molto positivo. Però il problema che ho viaggiato di notte, sia all’andata che al ritorno. Seppur sono le 5.40 sono partito in nottata. Ho dormito veramente poco sia all’andata: quando ho finito le quattro ore e mezza, anziché fare i 45 minuti di pausa ho fatto un’ora e mezza perché avevo necessità di dormire. Mi sono ripreso, sono arrivato a Palleettoway. La mia intenzione era che, visto che dovevo rimanere lì tutta la giornata, potessi farmi una bella dormita ma non è stato così. Non è stato facile. Ho dormito ma avrò dormito forse 3 ore.

Non di più. Per via del caldo che era incredibile. Quando erano le ore 10.30 mi sono svegliato tutto sudato, il camion segnava 40°: io avevo acceso l’aria condizionata quella da parcheggio ma non da quel giusto frescore che può dare l’aria condizionata quella classica. Poi vabbè è finito lo scarico, mi sono tolto dalla ribalta e ho cercato un posto all’ombra, nella stessa azienda Palletway, un posto all’ombra dove potessi dormire. L’ho trovato e lì ho dormito due ore, dalle tre e mezza alle cinque e mezza del pomeriggio.

Dopodichè ho sudato poco ma non sono riuscito più a dormire. Come detto alle dieci e mezza di ieri sera, dieci e 40 sono ripartito. Il Tom Tom m,i diceva che sarei arrivato alle 6.30 a Bari ma purtroppo, tra virgolette, mi sono dovuto fermare, prima di Grottaminarda, per dormire. Perché non riuscivo più ad essere concentrati alla guida, Alle due e un quarto mi sono fermato.

Mi ero fatto una doccia vicino Cesena per cercare di riprendermi ma invece di riprendermi la doccia mi ha ancor più rilassato. Quindi alle 2.15 mi sono fermato in Autogrill. Avevo messo la sveglia, l’intenzione era di dormire almeno un’ora e mezza. Avevo messo la sveglia alle 4 però alle 4 la sveglia ha suonato ma non l’ho sentita. Mi sono svegliato ma non ce la facevo e così ho dormito un’altro po fino alle 5. Ho dormito due ore e mezza perché non ce la facevo: di notte se hai sonno devi fermarti perché rischi di farti veramente male.

Adesso non dico che sono riposato ma con la luce del giorno è più positiva come cosa. Adesso vorrei riferemarmi, Il sonno è una cosa brutta: viaggiare di notte è brutto perché adesso con il caldo non riesci di giorno a dormire bene a riposare di giorno quando sei in pausa. 

Il camion che ho non è tanto all’avanguardia e l’aria condizionata da parcheggio non garantisce il benessere che ti permette di dormire, però la cosa positiva che è venerdì e sto tornando a casa.

E voi, cosa mi raccontate? Anche a voi è capitato che vi siete dovuti fermare per il sonno?

Ho deciso che in ogni viaggio devo fare un video, quindi devo prendermi l’impegno che in ogni viaggio devo fare un video per raccontare qualcosa di questa vita da camionista.

Buon weekend se lavorate altrimenti buon weekend lo stesso.

Ciao ragazzi.

Autista

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La deviazione autostradale in diretta

Buonasera ragazzi, buonasera.

Allora, ho fatto un video in cui vi raccontavo, il video scorso, ora non ricordo, si è il video scorso. Scusante, come mi vien voglia di fare il video prendo il cellulare lo faccio, nell’attesa di organizzarli meglio, comunque nel video scorso vi ho raccontato una storia, la storia in cui a causa di una deviazione percorrevo delle strade differenti dall’autostrada. E proprio adesso ho letto un cartello, il cartello luminoso, non hanno fatto in tempo a filmarlo, magari più avanti sicuramente ce ne sarà un altro e vi mostrerò questa deviazione che adesso tra qualche chilometro dovrò fare. E quindi metto in pratica e filmo la storia delle deviazioni dovute ai lavori.

E’ mercoledì 16 giugno, sono le 4.25, io sono in discesa, come mi piace dire, ho caricato a Cesena, prima a Modena poi a Cesena, e sono diretto all al sud.

Ora nel mio viaggio di ritorno ho letto questa situazione che qui cercherò di farvi vivere con me.

Allora il segnale che vi dicevo tra qualche momento uscirà, che è chiuso per lavori il tratto da Pescara, eccolo qua spero che possiate leggere. Ovviamente mi trovo sull’A14 in direzione sud o ho fatto il carico prima Modena e poi Cesena e adesso sono in discesa nel frattempo ecco l’alba: che spettacolo! Io appunto sto scendendo mi trovo sulla sull’A14 dove i lavori non finiscono mai: il tratto che è a due corsie da Termoli più o meno fino a quando diventa a tre corsie a Porto Sant’Elpidio è un tratto autostradale che ci sono lavori sempre.

Chi come me fa questo lavoro, percorrono questa strada spesso ma ci sono sempre i lavori, lavori in continuazione. A volte diminuiscono a volte aumentano ma molti sono tratti autostradali chiusi e uno è costretto ad uscire dall’autostrada percorrere le strade provinciali, comunali come nel caso di adesso. Infatti quando avevo impostato il TomTom mi sono reso conto che dovevo uscire ad Atri Pineto e rientrare a Pescara Nord.

Ci si perde un po di tempo quindi volevo documentare, rendervi partecipi di questi lavori, di queste uscite obbligatorie autostradali che uno deve fare. Come detto vi ho parlato di un avventura e adesso ve la voglio raccontare in diretta mancano 12 chilometri alla deviazione intanto sono le 5 12 si è fatto giorno e io mi tengo sempre dietro questo camion in modo tale da non avere problemi una volta uscito a Pineto ed entrare a Pescara Nord visto che non conosco la strada e non vorrei fare delle cazzate, seppure questo è un tratto comunque molto frequentato e quindi non ci dovrebbero essere problemi come capitato l’altra volta nella deviazione da Candela a Grottaminarda.

Dunque manca poco, ecco qui l’obbligo di uscita e rientro a Pescara Nord. Stiamo per uscire ragazzi, cercherò di filmare quanto più possibile seppure non ho un supporto per il telefono e tenerlo in mano è troppo complicato. 

Volevo rendervi partecipi di queste deviazioni, soprattutto in questo tratto di strada. la conferenza Questa è uscita che io avevo già fatta però al contrario, da Pescara Nord. E’ tutto tranquillo, sia in andata che al ritorno. Io pensavo che era una chiusura fino alle 5, però in questo caso no.

Io non credo che questa chiusura sia per tutto il giorno, perché non penso che all’ora di punta facciano percorrere queste strade.

Bè ci siamo, la deviazione è terminata, si riprende l’autostrada a Pescara.

Autista

I 10 canali YouTube dei camionisti stranieri più seguiti

E dopo i (primi) 30 canali YouTube di camionisti italiani, dovevo procedere a fare la lista sui canali YouTube di camionisti stranieri. E cosi, ecco l’articolo.

Come al solito sulla rete ce ne sarebbero tantissimi canali, io ho voluto soffermarmi ai primi 10 per numero di iscritti.

La mia scelta è stata molto “amatoriale”: ho digitato la parola truck sulla barra di ricerca di YouTube e mi sono naturalmente comparsi tante scelte. Ho selezionato quelli più famosi e con il maggior numero di iscritti come detto.

Ecco la speciale classifica.

  1. Alex Nino – 1120000 iscritti – (https://www.youtube.com/@alexnino_)

Alex Nino è un ragazzo di 25 anni che racconta nel suo canale la sua vita da camionista.

       2. Iwona Blecharczk – 677000 iscritti – (https://www.youtube.com/@IwonaBlecharczyk)

La famosa ex modella polacca, ora camionista, Iwona racconta la sua vita da trucker girl.

       3. Master Truck Driver – 407000 iscritti – (https://www.youtube.com/@mastertruckdriver6415)

Lui è austriaco ed i suoi video sono anche in lingua italiana

       4. Eiver2 Trucker – 341000 iscritti – (https://www.youtube.com/@Eiver2Trucker)

Lui è un ragazzo cubano che fa il suo lavoro in Florida.

       5. Kristo Boginski – 317000 iscritti – (https://www.youtube.com/@KristoBoginski)

Lui fa i video dall’Estonia.

        6. Happiness By The Mile – 278000 iscritti – (https://www.youtube.com/@ShelbyHBTM/videos)

Una camionista donna che racconta la sua vita dall’America.

         7. Angel Venkov – 94100 iscritti – (https://www.youtube.com/@AngelVenkov1/featured)

Angel è un camionista spagnolo che racconta la sua vita in giro per l’Europa.

         8. POV Truck driver – 69300 iscritti – (https://www.youtube.com/@povtruckdriver2671)

I video di un camionista della Repubblica Ceca.

          9. Lakay Trucker – 51900 iscritti – (https://www.youtube.com/@LAKAYTRUCKER)

Un camionista delle Filippine che guida un camion in Canada.

          10. Trucker Jay in the UK – 48400 iscritti – (https://www.youtube.com/@truckerjay)

I video di un camionisti dell’Inghilterra.

Come per l’elenco dei canali YouTube dei camionisti italiani (che presto vedrà la seconda “edizione”), anche in questo elenco da me fatto, se ho dimenticato qualche canale YouTube di camionisti stranieri, fammelo sapere!

 

Autista

Le 3 false credenze sui camionisti

Da sempre la figura del camionisti è vista come una categoria fatta da gente brutta, sporca e cattiva.

Eppure io non mi ritengo brutto, cerco di lavarmi spesso durante la mia settimana fuori casa e, dagli amici, e sopratutto da mia moglie, sono considerato una bonaccione.

Aldilà della scherzo e del mio esempio personale, stento a considerare veritiere i tre principali pregiudizi che la gente comune considera sui camionisti.

In un interessante articolo scovato su internet, i preconcetti che la gente comune affibbia alla figura degli autotrasportatori è dovuta principalmente a ignoranza, falsa informazione e paura.

Ignoranza perché si ignorano tante informazioni che molti non conoscono e ci si affida solo su considerazioni personali.

Falsa informazioni perché si tengono in considerazioni notizie date da amici, parenti che nulla sanno di un’intera categoria.

Paura perché i mezzi pesanti sono visti come dei pericoli e il solo doverli sorpassare in autostrada è un’azione che mette agitazione al comune automobilista “della domenica”.

I dati però sono ben altri e affermano e mettono in risalto informazioni completamente diversi.

Questi falsi miti sugli autotrasportatori sono dovuti a considerazioni storiche: i camion degli anni ’60, erano molto pericolosi e i camionisti di allora viaggiavano quanto volevano, mangiavano, bevevano e poi, magari, si addormentavano al volante.

Quell’immagine passata del camionista è rimasta nell’inconscio collettivo e, anche se oggi sono cambiati i camion e ci sono altre regole e altri uomini, l’immagine classica del camionista resta sempre quella.

Oggi i camion, dati alla mano, consumano molto meno, anche rispetto ad una comune autovettura, il cronotachigrafo ha imposto delle regole ferree alla giornata lavorativa del camionista e i camionisti attuali sono, seppur in minima parte, giovani istruiti e ben scolarizzati.

Motivi di cui sopra che farebbero sprofondare i falsi miti passati ma che, come abbiamo visto, continuano a rimanere solidi nel presente.

E’ un peccato però perché nelle emergenze, vedasi nel 2020 in periodo Coronavirus, il camionisti è stato considerato un eroe. Superata quella emergenza l’eroe è tornato nel dimenticatoio.

Ma pazienza.

Il camionista, seppur non ha bisogno di essere “divinizzato”, continuerà, con la sua passione e la sua dedizione a mandare avanti l’economia di intere nazioni, macinando chilometri e trasportando tutto quello che serve alla gente comune.